mercoledì 27 maggio 2009

Bhagavad Gita, canto XVIII: "Moksha-Samnyasa Yoga" - lo Yoga della Rinuncia Liberatoria


Rinunciare al giudizio
di opinioni esclusive
che pretendono tutto
di sapere e ordinare,
rinunciare a certezze,
soprattutto se poi
ci separano aspre
dalla vita e da noi,
rinunciare anche al dubbio,
quel che rode e consuma
svalutando ogni cosa
con sfiducia e sospetto,
rinunciare perfino
al percorso glorioso
di chi al mondo rinuncia
col pretesto che è buio.

Forse è meglio portare
una luce se manca,
un sorriso s’è spento,
per le storie di ognuno
un profondo rispetto,
poi conoscer me stesso,
quel che posso e non posso,
la mia rabbia e paura
e magari perché.
Forse sbaglio a capire
o non so più vedere
ma per me migliorare
è sentir l’unità.
Si, rinuncio, rinuncio
a pensarmi lontano,
in un modo diverso,
a pensarmi perfetto:
i miei limiti accetto,
li utilizzo per dare
anche poco anche male
quel che riesco di me.

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