martedì 26 maggio 2009

Bhagavad Gita, canto XVI: "Daivasura-Sampad Vibhaga Yoga" - lo Yoga della Distinzione fra i Raggiungimenti dei Deva e quelli degli Asura









Su nei campi celesti
hanno vite beate
fra gli armonici suoni
di strumenti dorati
i divini abitanti
di delizie son colmi
perché sono devoti
al Supremo Sovrano.

In spelonche fumose
come demoni scuri
nella rabbia cresciuti
e l’invidia che rode
dei compagni celesti
col Sovrano Severo
che preclude l’accesso
al reame sereno.

Francamente vorrei
fare a meno del tutto
di lavagne squadrate
con i buoni e i cattivi:
preferisco auspicare
la saggezza del cuore
con maggior serietà.
Non dispero però:
la caverna più fonda
per mill’anni nel buio
da una fiamma soltanto
anche di una candela
rischiarata sarà.

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